Territorio

Eventi storici

Il Capodanno bizantino

Il “Capodanno Bizantino” celebra dal 1999 i fasti dell’antico borgo costiero nel suo periodo più florido, la millenaria tradizione bizantina che vedeva l’inizio del nuovo anno cadere il 1° settembre. Il festival è il principale appuntamento turistico-culturale di qualità in Campania della Città di Amalfi, quando la Repubblica amalfitana era padrona del Mediterraneo e le sue rotte toccavano i porti di tre continenti, alimentando conoscenze e ricchezze che ancora oggi sono sotto gli occhi di tutti.

Il festival offre lo spunto per una serie di eventi turistico-culturali fortemente sentiti dalla popolazione locale e dal forte impatto emotivo, realizzati tra la fine di agosto e la prima settimana di settembre. Il suo programma è incentrato su rievocazioni storiche, cerimonie dal grande fascino simbolico, spettacoli all’aperto, incontri ed eventi culturali. Tutto ruota attorno alla cerimonia di investitura del “Duca di Amalfi – Maestro del Diritto”, e dalle manifestazioni collaterali che la accompagnano, distribuite nelle piazze della città marinara. Il programma prevede come momento saliente l’attribuzione del titolo di “Magister di Civiltà Amalfitana” assegnato a una personalità che si è distinta per particolari e acclarati meriti in un settore della civiltà amalfitana medievale, come l’imprenditoria, la religione, la politica, la scienza, il diritto, l’arte, la marineria, solidarietà e diplomazia, ognuno dei quali dedicato a un personaggio famoso della storia di Amalfi. L’investitura avviene con una suggestiva e cerimonia sul sagrato della cappella palatina di Atrani, successivamente accompagnata da ricostruzioni, sfilate in costume di grande fascino e spettacoli storico-artistici e folkloristici en plein air.

 

La Regata delle Antiche Repubbliche Marinare

La Regata storica delle Repubbliche Marinare d’Italia è una gara nata negli anni ’50 del secolo scorso per rievocare il periodo d’oro delle città di Amalfi, Venezia, Pisa e Genova.

La competizione si tiene ogni anno in una città diversa e si svolge su galeoni ricostruiti su modelli del XII sec., spinti da otto rematori e guidati da un timoniere per squadra. Gli scafi dei quattro imbarcazioni, lunghe 11 metri, pesanti 760 chilogrammi e a sedile fisso, sono dipinti nei colori tradizionali delle quattro città marinare: Amalfi azzurro; Pisa rosso; Genova bianco; Venezia verde. Ognuno presenta a poppa la propria bandiera e a prua una polena. Quella di Amalfi è un cavallo alato che, insieme alla sirena, era uno dei motivi principali utilizzati per le polene delle galee medievali.

La Regata storica è una competizione ricca di emozioni, molto sentita tra le comunità delle quattro città marinare e seguita da un grande pubblico. Il corteo storico è il momento centrale di tutta la manifestazione. Per quello di Amalfi nel 1955 lo scenografo del Teatro San Carlo di Napoli, Roberto Scielzo, ne realizzò la scenografia e i costumi.

 

La manna di Sant’Andrea

Sant’Andrea è talmente importante ad Amalfi da avere ben tre feste: 30 novembre (ricorrenza del martirio nel 60 d.C. avvenuto con funi a testa in giù legato a una croce in forma di X, quella detta poi di S. Andrea), 8 maggio (arrivo delle reliquie da Costantinopoli, ad opera del cardinale Pietro Capuano) e 27 giugno (anniversario del miracolo che salvò la città di Amalfi dall’invasione del pirata Barbarossa nel 1544).

È in occasione dei festeggiamenti del 30 novembre che avviene il “miracolo di Sant’Andrea”, per tanti versi molto simile al miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro. Dalla tomba in cui è conservato il corpo del santo, nella cripta del Duomo, viene fuori una sostanza oleosa, detta manna, custodita in una fiala di vetro. Il non verificarsi del miracolo viene considerato un presagio nefasto per la città e gli amalfitani (come i napoletani).

Le virtù miracolose della manna di Sant’Andrea erano molto celebrate in passato. Si sa in proposito che Torquato Tasso curò un suo male con il prezioso medicamento che gli era stato inviato dal Regno di Napoli. Il Tasso compose anche un sonetto intitolato “Alla manna del glorioso apostolo Sant’Andrea”.

 

La Processione del Cristo Morto

Molto suggestiva è la Processione del Cristo Morto che chiude la Settimana Santa nel giorno del Venerdì Santo da ormai 50-60 anni: la processione è allestita dall’Arciconfraternita della SS. Addolorata, fondata circa 250 anni fa. All’imbrunire le luci vengono spente e le strade del paese vengono illuminate solo dalle fiaccole accese lungo l’intero percorso. Il corteo processionale s’avvia dalla Chiesa dell’Addolorata e all’altezza della Cattedrale si snoda il lungo stuolo di incappucciati dei battenti (che simboleggiano i flagellanti), che precedono le statue di Cristo Morto e dell’Addolorata; il tutto seguito dai fedeli. Il coro dei battenti, attribuito all’illustre musicologo Tirabassi, è carico di un’enfasi artistica, drammatica e genuinamente popolare. Dai loro canti emergono i nessi con quei filoni storici, culturali e religiosi concretizzatisi per via di influenze ed esperienze di popoli con cui la città di Amalfi ebbe proficui rapporti durante il Medioevo.

Fonte: http://www.unescoamalficoast.it e sito della Parrocchia di Amalfi

 

La Festa di Sant’Antonio

Per la Costiera amalfitana Sant’Antonio è protettore di Conca dei Marini e protettore di Tramonti. Il 13 giugno di ogni anno si celebra la festa liturgica e anche ad Amalfi, come in tutte le chiese dove si venera il Santo di origini etrusche o greco-romane, è tradizione distribuire il pane benedetto a ricordo del miracolo della resurrezione di un bambino annegato. Le celebrazioni hanno inizio dalla chiesa del quartiere omonimo amalfitano e nel pomeriggio si svolge una lunga processione che arriva alla Collegiata di Santa Maria Maddalena ad Atrani. Poi, via mare, seguito da un corteo di imbarcazioni, rientra al Molo di Amalfi e raggiunge la Cattedrale per la celebrazione eucaristica. All’uscita, in Piazza Duomo, vi è la tradizionale “alzata” del quadro di Sant’Andrea che resta issato fino al 27 giugno.